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Il filo interdentale e la sanità pubblica

Ricordo di aver sentito raccontare da un noto stomatologo italiano:  "Quando un mio paziente si lamenta per le fatture elevate,  estraggo dal cassetto una confezione di filo interdentale e chiedo: Sa quanto costa questo?"

I primati trascorrono gran parte della giornata nettando attentamente la cavità orale con fibre vegetali.

Lo stato Italiano in totale spende circa 300 miliardi di eurini ogni anno, più o meno 80 sono quelli dedicati agli interessi che paghiamo sul debito, 100 vanno per la sanità pubblica e i rimanenti per tutto il resto, questo significa che una persona in salute potrebbe risparmiare circa un terzo delle imposte che versa allo stato.

La maggior parte dei contribuenti però cura poco o nulla il proprio corpo, si programmano le feste per i figli, le vacanze, i matrimoni si curano meticolosamente le auto di famiglia ma difficilmente si fanno piani per mantenersi in salute salvo poi,  nel momento del bisogno, tutti si vuole vivere a lungo, verrebbe da chiedersi se 7 miliardi di umani abbiano o meno il diritto di vivere a tutti i costi anche trascurando la propria salute, mangiando qualsiasi nefandezza che venga loro proposta e fregandosene bellamente delle prescrizioni in fatto di movimento.

Dal mio punto di vista sarebbe corretto stabilire controlli periodici sulla cura della salute dei cittadini, quelli che non rispettano i parametri dovrebbero essere sanzionati con l'aumento dei contributi per le spese sanitarie.

Tommaso Moro coniò il termine utopia, dal greco U_non e Topia_luogo,  battezzò così la sua isola fantastica;
La nostra isola che non c'è.

Erasmo da Rotterdam distrusse quell'isola bombardandola con bombe cariche di follia, e di tale gramigna è ancora seminato il nostro tempo.



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