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Una caso studio sui benefici della corsa naturale

Riporto e traduco un interessante articolo dal blog del dottor Nicholas Campitelli a proposito di un interessante caso studio della durata di due anni su di un paziente che lamentava problemi di postura:



Il dibattito è in corso per l'uso di scarpe minimaliste e la corsa a piedi nudi.
Pochi studi sono stati fatti e ci sono così tante variabili da controllare da rendere il numero di  questi studi  praticamente irrilevante.
Per vedere gli effetti di ciò che accade al nostro piede rimuovendo il supporto esterno da un tradizionale controllo del movimento di una scarpa da corsa sono necessari anni, qui vorrei condividere un esempio di un corridore che ha abbandonato i plantari rigidi per il controllo del movimento con scarpe ASICS  ed ha iniziato indossando scarpe minimaliste New Balance Minimus con un supporto plantare pari a zero.

Il paziente due anni e mezzo fa, all'età di 34 anni,  aveva piedi piatti flessi e una posizione valga del calcagno (l'osso del tallone osservato posteriormente presentava angoli verso l'interno), e una deformità del ginocchio valgo.
I  sintomi consistevano nel dolore al ginocchio, così come frequenti mal di schiena, indossava plantari rigidi personalizzati  implementati per riallineare l'arco plantare e il calcagno.
Abbiamo proceduto praticando il mio protocollo di transizione, ovvero rimuovere i plantari per la prima parte di  corsa e rimetterli al termine della sessione:
A titolo di esempio, per una distanza di 6 km rimuovere i plantari per circa 1 km e riposizionarli per i restanti 5 km, questo ritmo è stato gradualmente aumentato ogni settimana fino a quando fu in grado di eseguire comodamente tutta la sessione senza l'ausilio dei plantari, lo stesso è stato fatto per le scarpe a controllo del movimento, ma in modo più graduale, vi consiglio di usare la regola del 10%, ogni settimana viene aumentato il chilometraggio con scarpe minimaliste del 10%, sempre utilizzando la scarpa minimalista nella prima parte dell'allenamento e completando con la scarpa tradizionale.
Questo a volte può richiedere fino a 6-8 settimane o più a seconda del livello di preparazione della persona;
Questi tempi possono apparire lunghi, ma in realtà si tratta di un tempo minimo se messo a confronto con alcuni anni di sofferenze.
Ovviamente ciò che viene qui riportato non avendo le caratteristiche di studio scientifico è da considerarsi aneddotica, bisogna però tenere presente che i cambiamenti che si possono verificare in un piede adulto per il rafforzamento dei muscoli posturali, ed in particolare del muscolo adduttore dell'alluce richiedono almeno due anni mentre gli studi che sono attualmente disponibili riguardano periodi di tempo inferiori di qualche settimana o talvolta di alcuni mesi, mentre questo è esempio è basato su di un periodo di 2 anni, i miei colleghi ed io lavoriamo alla  pubblicazione di uno studio della durata di sei mesi che mostrerà risultati oggettivi per questo tipo di  modificazioni.

Vediamo cosa succede al piede quando viene a mancare il supporto di plantari e scarpe per il controllo del movimento.

Vista laterale (al soggetto è stato chiesto di caricare tutto il peso sul piede interessato)

Una vista laterale del piede dimostra un lieve aumento dell'altezza dell'arco longitudinale mediale, purtroppo non è possibile misurare la variazione di altezza dato che le immagini non sono state scattate dalla medesima distanza, si può comunque notare l'aumento della curvatura dell'arco.


Le parti colorate in rosso mettono ulteriormente in evidenza le differenze:



Allineamento della caviglia

Le immagini sotto mostrano il miglioramento nell'allineamento del calcagno, potete vedere come nel 2012 il calcagno fosse estroflesso, inclinato verso l'interno, a causa di una debolezza del muscolo adduttore dell'alluce che porta al crollo dell'arco longitudinale mediale, nel 2014 il calcagno è più retto, orientato verticalmente, questo è il risultato di un rafforzamento dell'adduttore dell'alluce che tirando e accorciando tra l'alluce e il calcagno migliora l'arco e raddrizza tallone.


Dita del piede verso l'esterno

L'immagine seguente invece è un esempio di quello che i medici chiamano la "troppe dita in vista", quando si visualizza  il piede da una vista posteriore  possiamo notare come nel 2012 c'erano più dita visibili sulla parte esterna del piede dimostrando un arco debole e collassato, nell'immagine 2014 si può vedere come la colonna laterale, al di fuori del piede, sia riallineata e le dita non siano più visibili.

L'arco

Infine esaminiamo l'arco longitudinale mediale, questo è l'arco del piede a cui la maggior parte delle persone si riferiscono a quando dicono di avere un  "piede piatto";
Per semplificare, l'altezza dell'arco sarà assente o premuta contro il pavimento con il piede piatto.
Qui possiamo vedere nel 2012 c'era molto poco spazio presente sulla parte interna del piede.
Dopo 2 anni e mezzo di rafforzamento si nota la migliore muscolatura degli arti nel 2014 ed inoltre si nota  un aumento in altezza dell'arco.

In sintesi, malgrado questa sia come ricordato aneddotica, questi sono i cambiamenti che stiamo registrando in corridori che hanno completato la transizione a scarpe minimali.
Questi risultati sono stati osservati e descritti da molti nella comunità dei corridori a piedi nudi ed in questo periodo vediamo come stiano aumentando in modo esponenziale il numero di corridori che passano al bare foot.
Questo è solo un esempio documentato con prove fotografiche tra i molti che ho visto nella mia pratica.
È importante perché si tratta di una prova che una scarpa minimalista può rinforzare la muscolatura intrinseca del piede e di conseguenza modificarne nel tempo la forma;
Spero di avere presto altri risultati oggettivi da pubblicare.


Dr. Nicholas Campitelli

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