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Bello e buono.

I termini bello e buono hanno origine comune, nacque prima il buono poi il bello, come forma diminutiva del primo.

Che c'entra tutto ciò con un blog che parla di corsa, movimento e tuttalpiù di nutrizione?

È presto spiegato con due esempi di come queste due parole siano centrali per il discorso che portiamo in queste righe, ecco due esempi di come esse interagiscono in maniera deleteria sul nostro corpo.



Perché le parole hanno spesso un significato più grande di ciò che noi pensiamo, e proprio la loro radice comune  ci racconta di come i guai che l'uso di queste procura siano in fondo due lati della stessa medaglia.

Non stupisce certo che siano nate sotto lo stesso tetto, visto che entrambe sono espressione di uno stato emotivo del nostro cervello che non esiste in natura, infatti se qualcuno ci chiedesse di definire cosa è il bello ed il buono ci troveremmo in seria difficoltà, filosofi di tutti le epoche, gettando il loro tempo alle ortiche, si son provati a dar definizioni che circoscrivessero questi concetti, senza citare poi scrittori, poeti e canzonieri vari, anche loro presi dalla smania di decifrare l'indecifrabile.

E non stupisce nemmeno che sia il buono ad avere il primato, gli antichi benus e bonus avevano come diminutivo benulus e benlus da qui bellus, inferiore quindi a buono.

Due parole di cui si abusa in continuazione, qualsiasi cibo zuccherino, qualsiasi barocchismo insensato diventano senza tema in ogni angolo di mondo buoni e belli.

Due concetti che dovremmo mettere da parte il più possibile perché per loro natura stessa tendono a mettere al centro del nostro spirito un appagamento artificialmente drogato del nostro cerebro, contribuendo a farci dimenticare giorno dopo giorno quella efficientissima macchina che è il nostro corpo, meravigliosa pur nn  conoscendo il significato di  buono e bello.


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